Fino al 60% di risparmio se fai la spesa al discount.
Partiamo subito da questo dato, fornito da Altroconsumo, per chiarire quanto in tempi di crisi la scelta della distribuzione a basso costo possa rappresentare una soluzione vincente.
Discount non è per forza sinonimo di bassa qualità. Discount non significa prodotti scadenti o alimenti pericolosi.
Come per i migliaia di prodotti delle grandi marche immessi sulla grande distribuzione la vera scelta spetta a te, il consumatore.
Informarsi, leggere ed analizzare l’etichetta, gli ingredienti ed i dati produttivi è la decisione più sana che puoi fare per ottenere ciò di cui hai bisogno:
1. risparmiare
2. acquistare alimenti ed articoli di buona qualità
Questo post vuole essere una guida pratica su come fare la spesa al discount ed offrirti informazioni, spunti di riflessione e qualche dritta che sono sicuro applicherai nella prossima fase di acquisto.
Ricevuto l’input ti verrà naturale controllare la confezione e l’etichetta. Perlomeno è quello che è successo a me, in un primo passo verso una spesa cosciente e critica.
Riepilogo
I discount in Italia
Nome diverso, stesso prodotto
Fiducia nelle piccole realtà
Cosa comprare al discount
Cosa non comprare al discount
Come scegliere i prodotti più freschi
Lidl e gli sconti al 30%
Conclusioni
Link utili
I discount in Italia
Per fare la spesa al discount in Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta, nonostante la presenza sul mercato di questa tipologia di punti vendita sia inferiore rispetto il resto d’Europa (causa la storica diffidenza del consumatore italico verso prodotti che non appartengono alle grandi marche ben note).
Conosci già bene, anche solo di nome, i maggiori operatori del settore:
Eurospin
900 punti vendita disseminati su tutto il territorio italiano ne fanno la catena discount più grande nel nostro paese.
LD ed MD
Hard discount (non vendono prodotti di grandi marche, ma solo distribuzione alternativa) con poche differenze tra loro in quanto, in realtà, sono parte della stessa società. MD è presente nelle regioni centro-meridionali d’Italia, LD è diffuso al Nord.
I reparti macelleria e ortofrutta sono solitamente dati in gestione a terzi, operatori esclusivi del settore che pertanto garantiscono una buona qualità.
Lidl
Famosissima catena tedesca che ha portato in Italia un nuovo concetto di fare discount (meno spartano e con la presenza anche di marchi tipici della grande distribuzione – tipica logica del soft discount).
Ha negli ultimi anni incrementato esponenzialmente il numero di articoli totalmente Made in Italy, acquisendo maggiore credibilità agli occhi del consumatore medio italiano (comprare olio, pasta e passate di pomodoro tedesche non era il massimo).
Altri
Penny Market, Dico, Todis… sono altre catene discount diffuse su tutto il territorio nazionale dove il risparmio è assicurato e la qualità di base garantita.
Nome diverso, stesso prodotto
Gran parte dei prodotti presenti sugli scaffali di un discount sono gli stessi che trovi nei grandi supermercati sotto il nome di marche famose e di cui ti fidi solo perché, magari, hai visto la pubblicità in TV col testimonial d’eccezione. Se quindi solitamente sei scettico sulla qualità degli alimenti non di marca comincia a sciogliere i tuoi dubbi e, per iniziare a fare la spesa al discount, mira a questi casi: se solitamente ti fidi della marca reclamizzata potrai allora fidarti anche del corrispettivo distribuito sotto altro nome.
Facciamo subito un paio di esempi.
Questo è il riso che ho acquistato qualche tempo fa da Lidl, in offerta a 0,69 Euro.
La marca si chiama Carosio, ed effettivamente potrebbe suonarti anonima e trasmetterti scetticismo. Ma dando un veloce sguardo all’etichetta potrai scoprire che si tratta di un riso commercializzato dal “Dott. Scotti” in persona.
Capito? È solo una questione di packaging.
Questo invece è il latte UTH, a lunga conservazione, venduto da Eurospin a 0,85 Euro.
L’etichetta questa volta è di interpretazione meno immediata, abbiamo a disposizione solo un indirizzo:
Ma se cerchiamo su Google questo indirizzo ecco che scopriamo che il latte in questione è prodotto da Parmalat.
Il fatto è che in Italia la legge non obbliga a segnalare in etichetta nome e cognome del produttore. E quindi, come nel caso del latte, bisogna andare un poco ad indagare, spesso a ritroso tra indirizzi, partite IVA e nomi abbreviati delle aziende d’origine.
Internet per fortuna ci viene in soccorso per sciogliere da subito qualsiasi dubbio.
Esiste inoltre un interessante progetto wiki messo su dal sito Io Leggo L’Etichetta. Si tratta di varie pagine web, ad intervento aperto, che segnalano, discount per discount, le origini degli articoli. Dai uno sguardo alla pagina principale, denominata L’enciclopedia dei prodotti.
A questo punto potresti essere sospettoso ed obiettare che un prodotto fatto in uno stabilimento di marchio famoso ma etichettato per la filiera discount non segue per forza le stesse procedure e controllo, o non utilizza gli stessi ingredienti, del prodotto di punta.
Ciò potrebbe essere vero, ma obiettivamente nemmeno vi è una motivazione valida che possa escludere il contrario. In questo caso l’unico modo che hai per approfondire questo aspetto è fare un confronto diretto. Le logiche della grande distribuzione sono innumerevoli e ciò che vale per un settore dell’alimentare non vale per l’altro.
Insomma, è arrivata l’ora di attivare il tuo spirito critico ed andare alla ricerca del miglior prodotto al miglior prezzo!
Fiducia nelle piccole realtà
Ovviamente non tutti i prodotti provengono da aziende famose. In Italia, che è il regno della media impresa, ci sono migliaia di altre realtà che non possono pagare testimonial d’eccezione per reclame mediatiche martellanti (e spesso forvianti), ma che riescono comunque a commercializzare ed offrire al consumatore articoli di indiscussa qualità.
Ricorda che un grande marchio non è per forza sinonimo di buona fattura e che anche piccole realtà possono offrire un ottimo prodotto.
I miei consigli sono 2:
1. provare, confrontare e testare il prodotto, tenendo sempre aperta l’ipotesi che potrebbe rilevarsi anche migliore di quello del marchio famoso.
2. leggere sull’etichetta non solo il produttore (il nome non è sinonimo di qualità) ma sopratutto gli ingredienti. Io sinceramente preferisco dei biscotti anonimi al burro o con olii vegetali non generici rispetto a dei biscotti, anche Mulino Bianco (solo per menzionare il leader di vendite del settore), preparati con olio di palma.
Cosa comprare al discount
Ora dovrebbe essere chiaro: per fare la spesa al discount bisogna leggere l’etichetta.
Per quanto riguarda l’alimentare io punto sulla lettura degli ingredienti e principalmente su questi fattori:
1. ingredienti: meno ne sono meglio è
2. resto lontano da aromi non naturali
3. resto lontano da numerosi conservanti (se posso prediligo l’E300, Acido L-ascorbico… ovvero la vitamina C, utilizzato come conservante perché è un antiossidante)
4. resto lontano da olii e grassi generici, ed in generale: no olio di palma e colza, ok olio di girasole, sì olio d’oliva e burro.
Per questo reputo che comprare al discount conserve e scatolame (che per sua natura seguono i principi di cui sopra – Nicolas Appert sia lodato) sia una buona scelta: legumi, sughi, conserve. Si trova tanta buona merce che, come abbiamo visto, è spesso prodotta in grossi stabilimenti ben noti. Inoltre è bene notare che in tale categoria prevalgono esclusivamente articoli di produzione italiana.
Nel reparto latticini si trovano formaggi italiani di buona qualità e se cerchi bene anche con marchio DOP o IGP (consiglio: da Eurospin, LD ed MD prova a il gorgonzola…).
La pasta può essere ottima, prodotta da noti pastifici del Meridione: direzionati su tipologie con alti tempi di cotture e non ti sbaglierai.
Farine e zuccheri sono prodotti di buona qualità.
Frutta e verdura possono essere convenienti, ma occorre prestare attenzione alla freschezza ed alla provenienza.
Cosa non comprare al discount
Non credo esista una categoria specifica da non mettere nel carrello quando si va a fare la spesa al discount. E’ però implicito che in alcuni reparti sarà più difficile trovare un prodotto adatto alle esigenze più specifiche.
Non eccellono, ad esempio, gli articoli dedicati alla cura della persona: se hai pelle sensibile forse è meglio rivolgersi a marche più commercializzate e testate. Anche i detersivi (lavatrice, a mano o piatti) possono rivelarsi blandi e poco efficaci (ma non è una regola, personalmente ne ho trovati di ottimi).
Il consiglio di massima è come al solito testare, provare, o al limite seguire i consigli di qualche altra persona fidata.
Attenzione ai vini. Ho notato che spesso, con lo scarto di pochi euro (anche meno), è possibile scegliere vini DOC e DOCG di qualità nettamente superiore rispetto quelli base che effettivamente – gusto personale – lasciano proprio a desiderare.
Come scegliere i prodotti più freschi
Ora ti aprirò gli occhi dinanzi una caratteristica della grande distribuzione (non vale solo per i discount) che forse, se non sei mai stato un tipo molto attento mentre fai la spesa, non avrai notato.
La regola è:
i prodotti più freschi sono sempre in fondo.
Il personale del tuo supermercato lo fa ogni giorno: controlla le date di scadenza dei vari articoli e mette a portata di mano quelli con scadenza più ravvicinata. I prodotti più freschi, con scadenza più in là col tempo vanno invece in “secondo piano”, resi meno accessibili.
Guarda ad esempio nel reparto carni di Lidl
Gli hamburger verso il centro, quelli che il consumatore medio prenderebbe prima aprendo la porta del bancone frigo, hanno scadenza 23/12. Quelli più in fondo 25/12. Secondo te quali sono più freschi?
Stesso discorso per la carne macinata. Scadenza 21/12 per le vaschette a prima vista. Ma se scavi scendendo di un piano trovi con scadenza 25/12.
Questo concetto vale in generale, ma per prodotti freschi conta ancora di più.
Guarda ad esempio questi yogurt.
In prima fila scadenza 30/12. Poco più in là scadenza 15/01.
Ma scendendo alla confezione custodita sotto la prima (chi pensa a sollevarla di solito?) si arriva a scadenza 22/01.
Quasi un mese di differenza!
Insomma, vale sicuramente la pena prestare un pizzico di interesse alla scadenza per approvvigionarsi di un prodotto indubbiamente più fresco.
Lidl e gli sconti al 30%
Molto interessante un’operazione attuata da Lidl sui prodotti frigo prossimi alla scadenza.
Viene infatti allestita una piccola area dove molti articoli (formaggi, yogurt, pasta, dolci…) con scadenza imminente nei giorni a seguire vengono scontati al 30%.
Da tenere a mente per prodotti che si ha intenzione di consumare a breve, per non lasciare scadere poi l’acquisto nel frigo di casa propria.
Conclusioni
Per concludere voglio riportare un commento, scritto dall’utente Luca in questo articolo su una personale Top 5 dei prodotti da discount, che condivido appieno:
Chi denigra a priori è semplicemente ignorante o in malafede. Le dinamiche della grande distribuzione possono, a volte, giocare a vantaggio del consumatore. Molti produttori fanno anche prodotto non brand o conto terzi, e molto spesso è identico al prodotto di marca semplicemente perché è troppo complicato variare un processo di produzione e quindi si cambia solo la confezione. Altre volte si possono inserire ingredienti di costo ( e qualità) minore per abbassare il prezzo ma non è la regola.
Nei discount bisogna provare e cercare di non avere preconcetti e si trovano prodotti di qualità a prezzi molto ragionevoli.
Link utili
Discount or die – La sublime arte di fare la spesa al discount
È un blog che presenta i prodotti da discount in un bel mix tra recensione e divagazione letteraria. E’ il primo blog in Italia che ha trattato, seppur nel suo personalissimo stile, il tema.
Io leggo l’etichetta
Fantastico sito, già segnalato nel post, che aiuta il consumatore a risalire al produttore di un prodotto indipendentemente dalla marca con cui è venduto.
Quale è la tua esperienza di acquisto? Cosa significa per te fare la spesa al discount? Conosci prodotti eccezionali venduti a prezzi bassi? Condividi le tue conoscenze nei commenti.