Lo so… il titolo di questo articolo potrebbe sembrarvi un attimino provocatorio. E in effetti lo è. Ma non in maniera del tutto sconnessa.
Mi spiego.
Provate a immaginare un critico musicale. Magari un nome accademico, emigrato anni fa negli Stati Uniti dove ha fatto fortuna. Un precursore della rete globale, di quando c’era il fenomeno delle webzine e la rete internet era ausilio delle sole realtà universitarie o militari.
Lasciate che questo critico scriva la sua Storia del Rock, e che faccia lo stesso anche con altri generi come Jazz o Avanguardia. Lasciate che cominci a stilare classifiche e recensioni su tutto: arte, cinema, geografia.
Una volta raccolte tutte queste informazioni in un immenso database, ne farà un sito già agli albori del World Wide Web. Figuratevi che questo sito resista ancora oggi, una struttura statica di pagine html pazzesca. Dalla grafica minimale. Alla faccia di tutti i nostri CMS di ultima generazione.
Non siete curiosi del giudizio espresso da un personaggio del genere sui vostri gruppi musicali preferiti?
L’individuo in questione si chiama Piero Scaruffi. Un italo-americano che ha le sue idee ben chiare in merito a molti argomenti, idee che vale almeno la pena di leggere.
In particolare vi consiglio di proiettarvi sulla sua già citata Storia della Musica.
La sua rassegna musicale online è davvero immensa. E sulle classifiche dei migliori album di tutti i tempi ci sarebbe da discutere con gli amici fino a notte fonda. Se poi credevate di essere grandi intenditori del Rock ‘n Roll provate a dare una sbirciata più approfondita a queste classifiche. Sono sicuro che parecchi nomi vi suoneranno nuovi… Foetus, Pere Ubu, Husker Du non sono propriamente i miglior venditori di dischi di sempre. Eppure Scaruffi li vota con punteggi abbastanza alti.
OK. Ma facciamo un passo indietro, a quel titolo ‘provocatorio’. Cosa c’entra tutto questo con i Beatles? Scaruffi non potrà mica aver avuto da ridire proprio su di loro… Certo! Date uno sguardo qui.
Non solo. Il critico non usa parole (e voti 🙂 ) dolci neanche per nomi come Elvis Presley o U2, definendoli tra i personaggi più sopravalutati della storia del Rock.
Ovvio che contro Scaruffi si siano scagliate quindi orde di fan arrabbiati neri. Con quelli dei Beatles, poi, credo che Piero abbia avuto il suo bel da fare, al punto di dover chiarire le sue posizioni.
Personalmente penso che per quanto a volte i suoi pareri possano risultare un attimo stravaganti (tra i voti vedi il 7 dato ad Aquarium degli Aqua, ed il 5 a Revolver), Scaruffi sia dotato di uno spirito sufficientemente sano nelle sue valutazioni. Il suo reale interessamento verso le qualità artistiche, che prescinde i gusti imposti dalla cultura mainstream, traspare anche dai numerosi approfondimenti su gruppi e musicisti del tutto sconosciuti, molto sottovalutati e appartenenti alle scene underground. Forse alcuni dei suoi artisti preferiti suonano cacofonia pura, ma chi vi assicura che in quei dischi non ci sia avanguardia e innovazione?
Prendendo con un pizzico di leggerezza le sue valutazioni e recensioni (che restano sempre un atto estremamente soggettivo) si potrà andare alla scoperta di tanti nomi che hanno dato molto alla musica Rock.
Che non è fatta solo dai Beatles.
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