Perché fare la birra a casa?
Birra. Cosa c’è di meglio?
La bevanda più antica del mondo ci accompagna nelle serate con gli amici, durante i luculliani pasti, nelle sbronze più effervescenti.
Il mercato pullula di marche più o meno note e sono davvero in pochi a conoscere tutte le varietà che compongono questo mondo beverino: Ale, Lager, Stout, Weisse sono solo tra le più conosciute.
Chi pensa di essere un vero esperto di birra solo perché al sabato sera tracanna in compagnia della ciurma qualche litro di Heineken o Bud si sbaglia di grosso.
Come spesso ho sentito dire da veri intenditori, i grandi marchi in circolazione serviti in qualsiasi locale del continente possono considerarsi semplici bevande. E’ giusto che legalmente si fregino del nome di birra, ma la birra, quella vera, prodotta da microbirrifici con materie prime pregiate e da mastri birrai con anni ed anni di esperienza, è tutto un altro universo di sapori e qualità.
Se siete semplici appassionati e desiderate intrufolarvi in una gustosissima e dissetante avventura perché non iniziare allora col fare la birra in casa? E’ un processo semplice, economico e in grado di offrire ricche soddisfazioni.
Seguite questo articolo per avere qualche dritta su come intraprendere la vostra birrificazione casalinga.
Prima di fare la birra… un po’ di teoria
Quando per la prima volta mi è frullata per la testa l’idea di fare la birra in casa non avevo le idee molto chiare nemmeno sugli ingredienti che sarebbero stati necessari al processo.
Mi sono quindi proiettato alla ricerca di una buona guida che avesse potuto sciogliere tutti i miei dubbi.
Ho trovato nel manuale in PDF ‘Come fare la birra in casa’, di Davide Bertinotti, risposta a molte delle mie curiosità dell’epoca.
E’ un documento davvero ben fatto che riepiloga in maniera ordinata i contenuti presenti sul sito di Bertinotti. Una quarantina di pagine grazie alle quali avrete il quadro più definito al termine della lettura.
Sia ben chiaro, non si tratta di una guida ufficiale ed accademica, ma permette di approcciarsi al mondo dell’homebrewing con un buon metodo ed un’insieme di nozioni essenziali per una prima infarinatura teorica.
Sono inoltre ben descritte le varie procedure di birrificazione, dal semplice utilizzo dei malti luppolati alla tappa finale, non adatta ai principianti: l’all grain.
Cosa occorre per fare la birra in casa
Come consigliato all’interno della stessa guida sopra indicata il miglior metodo per iniziare a fare la birra in casa è sicuramente l’utilizzo degli appositi kit facilmente reperibili sui negozi specializzati.
Un kit per principianti è composto da un’attrezzatura di base che permette agevolmente di realizzare la propria birra a partire da malti già luppolati.
I malti o estratti luppolati sono delle lattine di mosto da bollire e diluire secondo ben precise procedure e far fermentare con appositi lieviti forniti in dotazione.
I kit comprendono di base un fermentatore, un termometro, un densimetro ed altre piccole attrezzature necessarie ad effettuare travasi ed imbottigliamenti del prodotto.
I fornitori più famosi in Italia per la vendita dei kit sono Birramia e Mr-Malt. I prezzi vanno dai 60 ai 100 euro circa.
E’ possibile anche risparmiare qualcosina costruendo da se il fermentatore, che altro non è che un grosso contenitore in plastica per alimenti dalla capienza di circa 30 litri. Il fermentatore viene chiuso ermeticamente e dispone sul tappo di un gorgogliatore, una semplice valvolina che permette la fuoriuscita dell’anidride carbonica durante la fermentazione, impedendo al contempo l’entrata di agenti esterni nel fermentatore.
Le procedure
Lo scopo di questo articolo non è ovviamente illustrare le procedure con le quali fare la vostra birra in casa. Non ne avrei neanche le competenze per parlarne.
Sappiate comunque che le strade per birrificare da voi sono essenzialmente tre:
– utilizzando, come già visto, degli estratti di malto luppolato.
– adoperando dell’estratto di malto, da caratterizzare con maggiore possibilità grazie a luppolo ed eventuali grani.
– l’all grain, la tecnica che prevede di utilizzare del malto d’orzo direttamente in grani!
La caratterizzazione del prodotto finale cresce ovviamente con la complessità tecnica utilizzata. Gli estratti luppolati sono prodotti già pronti, che non permettono la modifica delle materie prime e delle dosature per ottenere prodotti più selezionati. Sotto questo punto di vista il totale controllo lo si raggiunge ovviamente con l’all grain, che come già detto, è un metodo sconsigliato per chi si avvicina per la prima volta al mondo della birra in casa. Ci sono (le conosco personalmente) molte persone che hanno dato inizio alla loro esperienza di birrificazione con l’all grain, ma le procedure non sono semplici ed eventuali fallimenti (anche abbastanza probabili) potrebbero smorzare il vostro entusiasmo iniziale.
Come utilizzare i kit per principianti
Da bravi principianti per fare la birra in casa è giusto quindi partire con l’utilizzo degli estratti di malto.
La procedura di base prevede, una volta che si è sanificato l’intero kit (eventuali contaminazioni di batteri malevoli potrebbero rovinare l’intera fermentazione!) di bollire l’estratto, farlo raffreddare velocemente e diluirlo, secondo le proporzioni consigliate, all’interno del fermentore.
La fermentazione viene favorita dall’aggiunta di una buona dose di zucchero e degli appositi lieviti. Dura in genere 4-5 giorni dopo i quali si può procedere all’imbottigliamento.
L’imbottigliamento consiste nel travaso del mosto fermentato con l’aggiunta di una piccola quantità di zucchero che, alimentando ulteriormente il processo di fermentazione, regalerà effervescenza alla nostra birra.
Dopo l’imbottigliamento bisogna lasciare fermentare per almeno due o tre settimane, dopo le quali sarà possibile stappare ed assaggiare con tantissima soddisfazione la propria birra fatta in casa.
E’ importante durante tutte queste fasi che i processi avvengano a delle temperature costanti che oscillano tra i 18 e 22 gradi. E’ pertanto consigliato avviare i processi di birrificazione nei periodi autunnali, dove tali temperature sono nella media, ed individuare un luogo adatto alla fermentazione.
Il densimetro previsto nei kit è uno strumento essenziale che serve a misurare per l’appunto la densità del mosto prime e dopo le fasi di fermentazione. Ciò ci permettera di capire se la fase di diluizione è avvenuta secondo le corrette modalità e se la fermentazione si è svolta senza problemi.
L’attenzione da prestare alle procedure è importante, ma vi posso assicurare che dopo tanta fatica, quando finalmente potrete gustare la vostra birra il momento sarà memorabile e la soddisfazione alle stelle.
Ricordate anche che quando sarete pronti a stappare la vostra birra potreste stupire i vostri amici con un simpatico trucco. 😉
Buona avventura nel mondo dell’homebrewing e magari scriveteci nei commenti qualche vostra esperienza o consiglio su come fare la birra in casa.
Chi non beve birra ha torto. E forse anche qualcosa da nascondere.
Buona prima lettura per avventurarsi nel mondo dell’home brewing!
Grazie 🙂