Il fricandò è un piatto della tradizione emiliana gustoso e salutare (è fatto di sole verdure).
La sua preparazione è molto semplice e lo rende senza dubbio un contorno veloce da preparare, magari in occasione di grandi cene con amici: sarà sicuramente gradito da tutti, essendo una ricetta vegetariana. Inoltre la composizione degli ingredienti lo rende una portata saziante ed economica.
La ricetta del fricandò
Ingredienti
- 2 Peperoni
- 5 Zucchine
- 3 Patate
- 3 Melanzane
- Aglio
- Olio extravergine d’oliva
- Sale
Preparazione
- Tagliare tutte le verdure a cubetti di dimensione medio/piccola e salarle per far in modo che scarichino un po’ d’acqua e non inscuriscano all’aria.
- Lasciare quindi soffriggere dell’aglio in una decina di cucchiai di olio extravergine d’oliva e quando sarà dorato aggiungere le verdure.
- Lasciare soffriggere e cuocere avendo cura di mescolare molto frequentemente.
- Con l’avanzare del tempo il composto tenderà ad amalgamarsi.
- Dopo circa 10-15 minuti, se necessario, salare ulteriormente il composto secondo il proprio gradimento.
- La cottura sarà ultimata quando le patate saranno morbide e pronte da mangiare.
Varianti ed alternative
Il fricandò è una ricetta molto versatile. E’ possibile aggiungere altri tipi di verdura alla composizione.
Pomodori, cipolle, olive nere e carote, ad esempio, trovano egregiamente spazio in questo piatto. 🍅🧅🥕
Un’altra modalità di preparazione (forse più tradizionale) prevede la cottura delle singole verdure l’una separata dalle altre, per poi unire il tutto ultimando con una cottura veloce di circa 10 minuti. 👨🍳
Esiste anche una tipica ricetta lombarda accompagnata dal fricandò: il vitello in fricandò.
Il fricandò è un piatto che può essere gustato sia caldo che freddo, ed è quindi ideale in ogni stagione. ❄🏖
Perché si chiama fricandò
Una piccola curiosità sul nome fricandò: deriva dal termine latino frico, nell’accezione di sfrigolare/soffriggere.
Beh, effettivamente la sua preparazione lascia poco spazio a dubbi. 😀
Senza sale, è venuto sciapo !
Hai ragione Lino, correggo l’articolo.
Grazie della segnalazione. 🙂