Se sei un musicista conosci bene l’importanza di fissare le proprie idee.
Avrai sentito parlare spesso di home recording, la possibilità di registrare chitarra, voce o altri strumenti, in casa propria.
Ma forse sarai stato frenato dalle prime letture sull’argomento, dove qualcuno parlava di schede audio ipercostose, preamp e microfoni a condensatore…
Convincendoti che non potrai raggiungere, specie agli inzi, qualità di registrazione nemmeno lontanamente paragonabili alla musica commerciale potrai però anche scoprire che per iniziare non basta poi così tanto.
Avvicinarsi al mondo dell’home recording non richiede strumentazione incredibile e i primi concreti acquisti potranno essere fatti solo una volta che si sarà maturata concretamente la convinzione e voglia di migliorare.
Insomma: per inziare basta poco. Il resto vien da sè…
E’ questa la filosofia a cui si ispira questo articolo, che merita certamente una lettura. Non si tratta di una vera e propria guida, ma di un suggerimento all’approccio. L’autore segnala inoltre del buon software open source, dimostrazione del fatto che è possibile affrontare l’avventura anche con le tasche non troppo piene… 🙂
L’articolo che segue era presente all’indirizzo http://www.laster.it/recording/home-recording-–-step-zero-–-come-ho-iniziato.html.
Il testo è stato recuperato tramite web.archive.org.
Lo condivido perché ritengo sia pieno di informazioni utili per chi desidera iniziare a registrare in casa.
Se l’autore vuole richiedere la rimozione di quanto riportato può scrivermi a info@dimmicomefare.it e procederò immediatamente con l’eliminazione.
Dite la verità, quante volte vi sarà venuto in mente di registrare utilizzando il computer ma non ne avete mai avuto il coraggio? Siamo tutti pronti a dire che è facile, però ci si ferma subito alla prima difficoltà. Forse spaventa il fatto che in rete si trovano solo info su schede audio costose, microfoni a condensatore e non c’è mai nessuno disposto a raccontare come si inizia veramente per la prima volta, il “passo zero”, magari spendendo pochissimo. Io non vi prometto miracoli, ma perché non provare? Partiamo dal presupposto che siete chitarristi, il computer ce l’avete perché altrimenti non potreste leggere questa pagina, allora, cosa vi manca per registrare una benedetta traccia di chitarra? Assolutamente nulla o quasi…
Quando iniziai a registrare avevo circa tredici, quattordici anni, il pc che usavo aveva un processore da 233 Mhz e 64 MB di ram, e una scheda audio veramente scadente.
Tutto questo fu sufficiente per realizzare le prime registrazioni in casa.
Come prima cosa collegai la chitarra all’ingresso “line-in” della scheda audio mediante un riduttore jack, dopo un po’ di prove il suono iniziò ad uscire dalle casse…ero contento…ma perplesso, il suono era sterile e troppo basso con un ronzio di fondo insopportabile.
Con il senno di poi faccio alcune importanti considerazioni:
L’ingresso “line-in” della scheda audio non è adatto per accettare il segnale inviato da una chitarra, poiché il nostro strumento genera un segnale ad alta impedenza (Hi-Z).
I segnali che la “line-in” può accettare senza problemi sono detti “di linea”, un esempio di segnale di linea può essere quello di una tastiera, o quello che proviene dalla “line-out” di un lettore cd o un’altra uscita audio simile…tanto per capirci.
Allora incominciai ad usare la testa e arrivai ad una conclusione: “i professionisti registrano con un microfono davanti all’ampli, lo faccio pure io”
Si, ma quale microfono, e dove collegarlo?
Tempo prima avevo acquistato un microfono multimediale, di quelli che costavano cinque o diecimila lire, sapevo dove collegarlo, sulla scheda c’era l’ingresso “mic-in”.
Prima di usarlo con la chitarra provai con la voce, avvicinando molto il microfono alla bocca e urlando forte sentivo che il suono distorceva…capii che non dovevo avvicinarlo troppo all’ampli se non volevo rovinarlo.
A questo punto collegai il microfono e lo posizionai davanti al cono dell’ampli ad una distanza di circa 50 cm e iniziai a registrare usando il “registratore” vocale di windows.
Ragazzi…funzionava!
Il suono proveniva dal mio ampli, quindi anche il distorto era decente, di certo la sensazione non era quella di una registrazione professionale ma sembrava quasi un live degli anni 50, era strano, però che bello!
Ero contento. Potevo registrare in casa mia e non avevo speso neanche una lira!
Passarono gli anni, comprai un portatile nuovo ma continuai a registrare in queste condizioni per molto tempo, ovviamente il suono era bruttino, sporco e c’erano un casino di problemi ma conservo ancora con gioia i miei primi esperimenti.
Oggi registro con roba migliore, ho qualche microfono, una bella scheda audio e un pre, ma sono cose che ho comprato con gli anni per migliorare, non per iniziare!
Per registrare la chitarra, posso segnalare qualche esempio di interfaccia a basso costo(da 50 a 70 euro circa):
http://www.behringer.com/UCG102/index.cfm?lang=ENG
http://it.line6.com/toneportgx/
(e altre..)
Questi due aggeggi permettono di collegare la chitarra direttamente al pc, senza ampli, con entrambe è incluso anche un software per simulare ampli ed effetti, quindi è facilissimo iniziare a registrare qualcosa senza pretendere la qualità di uno studio professionale, comunque consultate attentamente i due siti, poiché queste “scatolette” offrono diverse altre possibilità.
Senza usare il software di simulazione, collegando la chitarra semplicemente al pc, potete comunque registrare un suono pulitissimo, un po’ “smussato”, ottimo per qualche registrazione particolare, ribadisco che è qualcosa di “plasticoso” non è mica il pulito di un Twin!.
A questo punto bisogna trovare un software che ci permetta di registrare e “mixare” le diverse tracce con una base o un cantato, ma non c’è problema, basta un po’ di pazienza e grazie a internet e all’open source troviamo diversi programmi interessanti:
http://www.kreatives.org/kristal/ (Win, presto anche per altri)
http://ardour.org/ (Linux e Mac)
http://audacity.sourceforge.net/ (Win, Mac, Linux)
Forse avrete sentito parlare di plug-in, ma non siete riusciti mai a capire cosa sono, bene, in generale, i plug-in sono delle applicazioni aggiuntive che permettono di ampliare le possibilità di un software, nel nostro caso aumentano le possibilità del sequencer/editor, ovvero il programma(vedi lista precedente) che permette di registrare o editare le tracce.
In pratica i plug-in sono una cosa fondamentale per l’home recorder, perché consentono l’aggiunta di effetti alle tracce senza il bisogno di costosi “outboard”*, ad esempio esistono plug-in per il delay, il riverbero, la compressione, l’equalizzazione ecc.
Potete trovarli già installando il sequencer/editor, oppure in internet perché ne esistono molti freeware.
Se tutto questo non vi basta, ricordate che esistono anche i “Virtual Instruments”, ovvero programmi che permettono di riprodurre i suoni di vari strumenti(basso, batteria, tastiere, organo, sintetizzatori ecc…)
Trovare buoni Virtual Instruments freeware, è difficile, spesso i suoni sono poco credibili, ma non è detto che non siano interessanti lo stesso, ad esempio guardate qui:
http://www.hydrogen-music.org/ (una bella drum machine per Linux, Win e Mac)
http://www.vstplanet.com/index.htm (un sito che raccoglie diversi VST freeware, sia strumenti virtuali che effetti)
Per l’installazione di questi elementi aggiuntivi, spesso basta copiare i files nell’apposita cartella del programma principale.
Adesso non avete scuse, questo è tutto quello che serve per iniziare a registrare con il pc, basterà un pò di pazienza per imparare alcune cose e sono sicuro che con la giusta dose di passione e voglia di sperimentare riuscirete presto a realizzare registrazioni soddisfacenti.
Purtroppo non è tutto così facile, registrando in questa maniera in alcuni casi potreste andare incontro a problemi diversi, qualche rumore di fondo, un po’ di latenza**, scarsa qualità di conversione A/D D/A*** ecc.
Infondo, questo è solo il primo passo, non pretendete risultati da studio professionale, non cercate da queste prime registrazioni il suono definito, le sfumature e la “pacca” , ma concentratevi sul risultato globale e rendete il tutto più godibile nei limiti del possibile.
Insomma, divertitevi e non rompete le scatole! 😀
Chi vorrà approfondire e confrontarsi su aspetti più tecnici e dettagliati deve avere solo pazienza, è già pronta una serie di articoli che tratteranno le più svariate tematiche riguardanti l’home recording, questo era solo il primo appuntamento, successivamente parleremo di schede audio, frequenze di campionamento, microfoni, preamplificatori e molto altro!
In ultimo vorrei ringraziare il mio amico Moses, sua è l’idea di affrontare il tema della registrazione partendo da zero, permettendo così di avvicinare al mondo dell’home recording anche gli utenti più “allergici” a questo tipo di cose.
Magari qualcuno di voi storcerà il naso di fronte a questo tipo di esposizione così semplice e poco accurata sotto molti aspetti, ma ne sono consapevole, è una cosa voluta, l’intento è semplicemente quello di risvegliare la curiosità e la voglia di divertirsi dando informazioni semplici e dirette…
Ciao.
Alla prossima.
Enzo.
*Con il termine outboard si è soliti indicare una serie di apparecchiature esterne al mixer, utili al trattamento del segnale.(compressori, preamplificatori, delay, reverberi, equalizzatori, effetti vari e altra roba…)
**La latenza non è altro che il tempo impiegato dalla scheda per acquisire il suono in ingresso, convertirlo(sintetizzarlo) e inviarlo all’uscita rendendolo udibile(casse/cuffie).
Per capire meglio, immaginate di aver collegato la chitarra al pc, suonare una nota e sentirla uscire dalle casse in ritardo…fastidioso vero?
***A/D è l’abbreviazione di Analogico/digitale, con cui si indica il processo di conversione di un segnale Analogico in Digitale, stessa cosa vale per D/A che indica il processo inverso, ovvero il passaggio da Digitale ad Analogico.
La conversione dei segnali è affidata ad un convertitore presente all’interno della scheda audio.
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