Amministrando una pagina su Facebook lo si capisce presto. Non tutti i likers o followers sono lì davanti allo schermo a consultare in tempo reale. La percentuale delle persone che leggerà i nostri aggiornamenti di stato, link o foto è sempre nettamente inferiore la totalità dei contatti.
Dipende tutto dall’ora in cui l’utente siederà al PC o sfilerà dalla tasca lo smartphone.
Ovviamente le valutazioni sono indicative e vanno ponderate in base il proprio target di utenti. Se il mio cotenuto tratta, ad esempio, di argomenti per ragazzi eviterei di pubblicare durante gli orari scolastici. Nonostante l’incredibile incremento di dispositivi mobili e sempre connessi tra le mani dei più giovani la fascia di orario 16-21 sarà di sicuro più seguita di quella mattutina.
Sono da notare anche i picchi in corrispondenza con gli orari di pausa pranzo dei lavoratori d’ufficio: normale immaginare l’impiegato che si rilassa qualche minuto dopo il pasto con bazzicando per il social network.
Infine sarebbe cosa buona e giusta dare una spulciata ai dati a propria disposizione su Google Analytics (come suggerito qui) o sullo stesso pannello di statistiche fornito da Facebook.
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