Sciagura!
Il prezioso smartphone, lettore mp3 o macchina fotografica è finito in acqua! Forse il cellulare è cascato a mare o qualche simpaticone ha deciso di farti fare un tuffo in piscina. Tu non ha seguito il vecchio consiglio su come proteggere il cellulare dall’acqua e polvere. E ora che fare? Come ridare vita al cellulare bagnato?
Eh già, ci vuole pazienza. Ma non solo per accettare l’idea che il tanto faticato gioiellino elettronico possa essere andato in fumo in pochi istanti. Ci vorrà anche per seguire le procedure consigliate per un (potenziale) recupero dell’apparecchio, che però nessuno potrà garantire. Insomma: incrociamo le dita e seguiamo passo passo le cosa da fare.
Assolutamente la cosa primaria da fare! Per evitare di danneggiare i circuiti interni dell’apparato è essenziale rimuovere la batteria il prima possibile, anche se il cellulare o lettore mp3 si è già spento dopo il bagno. Essere veloci nel rimuovere la batteria può aumentare esponenzialmente le probabilità di recuperare il terminale.
Ovviamente private il dispositivo anche di coperchi, mascherine e tappi vari.
Se presente rimuovere la SIM card.
All’inizio si procede con le maniere forti. Evitando quelle classiche.
Credo ci sia una scena molto frequente che si possa vedere in casi simili a quelli affrontati: lo sfortunato proprietario del cellulare prova disperatamente un recupero asciugandolo a breve distanza con un phon.
La cosa concettualmente non è sbagliata ma può causare qualche problema. Il phon infatti, indifferentemente se usato con aria calda o fredda, tenderà asciugare la carcassa esterna del dispositivo, ma anche a spingere acqua e umidità accumulate ancora più all’interno. Per questo potrebbe essere una scelta saggia effettuare una prima asciugatura tramite una pompa a vuoto. Qual’è la più comune e disponibile nelle nostre case? L’aspirapolvere! Lasciare aspirare almeno per una ventina di minuti.
Una volta eliminata tutta l’acqua che circondava la carcassa bisogna procedere all’operazione più lunga e difficile: asciugare l’umidità dei circuiti e parti interne l’apparecchio per evitare l’ossidamento che potrebbe comprometterne per sempre l’utilizzo.
La pazienza di cui parlavo all’inizio di questo post va applicata tutta nell’attesa di questo passaggio.
Si immerge in una busta chiusa ermeticamente l’apparecchio con del riso (crudo, ovviamente 🙂 ).
Al termine dei passaggi illustrati potrete incrociare le dita e sperare di avere il vostro dispositivo elettronico, prima bagnato, nuovamente funzionante.
Buona fortuna!
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