Partiamo da questa bella infografica realizzata da Backlinko per analizzare il tema dell’articolo: come fare la SEO on-page.
L’on-page SEO è quell’insieme di tecniche ed accorgimenti che permettono di ottimizzare al meglio il codice, la struttura ed il contenuto delle pagine del tuo sito web, in modo che esse appaiano al meglio alla vista dei motori di ricerca.
È un aspetto essenziale da curare all’interno del proprio mondo digitale.
Richiede pochi sforzi ma aumenta la resa e l’efficienza di ogni sito web offrendo innumerevoli vantaggi anche in termini di usabilità.
Facciamo quindi sunto delle 12 buone regole da rispettare per fare SEO on-page, come riportato nell’infografica sopra menzionata.
Cancella immediatamente la struttura permalink del tipo www.esempio.it/p=123 sul tuo sito WordPress!
www.esempio.it/url-ben-fatto, va decisamente meglio per Google. Ma anche per la vista dei tuoi visitatori.
Considera inoltre che Google valuta le prime 3-5 parole di un URL come quelle con maggior peso.
È l’aspetto più importante dell’on-page SEO.
Secondo uno studio di SEOMoz le pagine che iniziano il loro titolo tag con la keyword per la quale puntano si posizionano meglio rispetto quelle che hanno la keyword nel mezzo o alla fine del titolo.
Il testo è importante, ma non è il solo fattore che genera contenuto.
Non essere quindi avaro di immagini, video ed altri elementi multimediali correlati agli argomenti di cui tratti.
Ricorda inoltre che la consultazione di un video, ad esempio, aumenta il tempo di permanenza di un utente sul tuo sito. Sicuramente una cosa ben vista da Google.
I link in uscita aiutano Google a capire di cosa tratta la tua pagina.
Uno studio di SEOWizz.net dimostra che, aggiungere link in uscita verso siti istituzionali ed autoritari come Wikipedia, aiuta ad incrementare il ranking sui motori di ricerca.
Utilizza la keyword di interesse nelle prime 100-150 parole del post.
Inserire le keyword prima è sicuramente dimostrazione che il contenuto del tuo articolo tratta quello specifico tema.
Se usi WordPress ed un tema decente questa è una cosa che avviene in automatico.
Dai uno sguardo e spulcia tra il codice delle tue pagine premendo la sequenza tasti CTRL+U nel browser.
È un fattore davvero importante per Google.
Ottimizzare la velocità di caricamento della tua pagina può risultare un lavoro non semplice.
In primis fai attenzione all’hosting. Dario Vignali spiega ad esempio i benefici ottenuti in velocità, e di conseguenza su ranking e visite, migrando da un hosting lento ad uno superlativo.
Ma dedica uno sguardo anche alla compressione delle tue immagini ed alla pesantezza del tuo codice.
Considera infine che secondo uno studio di MunchWeb il 75% degli utenti non visita nuovamente con piacere un sito che sembra impiegare più di 4 secondi nel caricamento.
Utilizzare avverbi come “2015”, “guida”, “recensione”, “migliore” più aiutarti nell’indicizzazione delle long tail.
Leggi anche questa guida per l’ottimizzazione delle long tail keywords.
I bottoni per la condivisione dei propri contenuti sui social forse non sono proprio essenziali, ma sicuramente importanti.
Come riportarto nell’infografica uno studio di BrightEdge dichiara che le condivisioni sui social possono crescere fino al 700% con la presenza degli appositi tasti.
Non sentirtene assillato, ma cerca di proporre contenuti oltre che ben sviluppati anche lunghi.
Ti basta una ricerca in giro per la rete per capire che non esiste una lunghezza ideale per i tuoi articoli, ma sicuramente sono favoriti i post che si aggirano (o superano) le 1500 parole.
Meno velocemente le persone abbandoneranno il tuo sito più questo sarà considerato di qualità da Google.
Pertanto usa link interni per mantenere viva la presenza dei navigatori tra le tue pagine e lavora su un design pulito e confortevole che regali un’esperienza utente gradevole.
Gli algoritmi di Google, l’avrai capito, non si limitano all’analisi della pagina rivolta esclusivamente alle keywords. In ogni indicizzazione c’è anche qualcosa di ben più profondo, un’analisi semantica del testo.
È per questo che occorre utilizzare le LSI keywords.
LSI sta per Latent Semantic Indexing. C’è un bell’articolo che spiega cosa è l’indicizzazione semantica latente.
Un testo contenente LSI keywords è un testo contenente quelle parole che Google reputa rilevanti rispetto una data parola chiave.
Puoi scoprire queste parole con il keyword planner di Adwords, Google Istant o nelle ricerche correlate che trovi in fondo un qualsiasi risultato di ricerca.
I link a tutti i siti menzionati in questo post sulla SEO on-page li trovi nel piede dell’infografica linkata in cima all’articolo.
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